mercoledì 12 febbraio 2014

Stereofonia e dintorni

Perché nel campo dell'audio si lavora spesso su due canali?
Insomma due altoparlanti sul computer, due casse dello stereo, cuffie con due auricolari da indossare ...
Una tra le risposte più classiche : "Noi disponiamo di due orecchie quindi servono due fonti sonore distinte per ricreare l'illusione di spazialità". In realtà la questione è più complicata. Facciamo un esempio.
Immaginiamo che sia un'afosa notte estiva. Senza condizionatore, nel tentativo di conciliare un po' il sonno, siamo usciti in terrazzo. Attirata dalla luce o più semplicemente dalla nostra vantaggiosa presenza, ecco arrivare una zanzara a farci compagnia. L'insetto piomba alle nostre spalle e poi ci passa davanti il naso. La zanzara è sola, con la sua fonte di rumore fastidioso, eppure riusciamo a localizzarla perfettamente nelle tre dimensioni. Ma non avevamo detto all'inizio che per localizzare un suono servono due fonti sonore? Questo domanda apparentemente insensata mette in luce uno dei punti deboli della stereofonia. La riproduzione stereofonica funziona principalmente a patto che:
1) Siamo in un ambiente infinito, ovvero un' ipotetica "stanza" priva di pareti.
2) I diffusori occupano e sono orientati secondo i 2 vertici di un triangolo equilatero.
3) Noi siamo posizionati davanti ai diffusori, esattamente sul vertice rimanente del triangolo equilatero.
Sostanzialmente se una di queste 3 condizioni viene a mancare, la tecnologia stereofonica non verrà applicata correttamente.
Quanti di noi possono vantare il pieno rispetto di questi standard?
La prima condizione può essere idealmente ricreata in un ambiente trattato acusticamente. Per fare un esempio le moderne sale cinematografiche cercano di ricreare abbastanza bene la prima condizione.
Il corretto posizionamento dei diffusori aiuta a rispettare la 2) e la 3) anche se spesso praticità e limitazioni casalinghe ci obbligano a sfortunati compromessi.
Poi ci sono le cuffie, che sembrano saltare a piè pari tutte queste problematiche.
Ma è vero?

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